You are currently viewing La custodia cautelare
Custodia cautelare - Carcere di Traunstein

La custodia cautelare

Cos’è la custodia cautelare

La custodia cautelare – Untersuchungshaft – è una misura di sicurezza che viene adottata nel procedimento penale durante le indagini preliminari. Quando sussistono gravi indirizzi di colpevolezza a carico dell’indagato, il giudice competente per la fase preliminare può decidere di privare il presunto reo della libertà personale e di disporre la custodia cautelare in carcere. L’ammissibilità di tale misura di sicurezza è legata alla presenta di determinati pericoli; pertanto, il giudice può emettere il provvedimento che ordina la custodia cautelare soltanto quando, come già accennato, vi siano gravi indizi di colpevolezza e, congiuntamente, sussista un concreto pericolo di compromissione delle prove da parte dell’indagato, o il pericolo di recidiva, o il pericolo di fuga o, infine, l’avvenuta fuga.

La custodia cautelare, che in pratica consiste in una vera e propria detenzione in carcere, non va confusa con la detenzione che consegue ad una condanna: la prima infatti è una misura dal carattere provvisorio nella quale l’incarcerazione non risponde alla necessità di scontare una pena già inflitta; essa interviene nella fase delle indagini, che è preliminare all’eventuale instaurazione del processo, e serve lo scopo di garantire un ordinato svolgimento del procedimento, il quale potrebbe altrimenti, a causa dello stato di libertà nel quale si trova l’indagato, subire un pregiudizio, legato ad esempio al rischio che costui comprometta i mezzi di prova o tenti la fuga, impedendo di poter essere assicurato alla giustizia.

Durata della custodia cautelare

Per quanto tempo può protrarsi la custodia cautelare in carcere? Ai sensi del § 120 StPO il mandato d’arresto che ha disposto l’incarcerazione deve essere revocato non appena vengano a mancare le condizioni di ammissibilità della custodia cautelare. Un ulteriore motivo di revoca della misura sussiste quando la prosecuzione della detenzione in attesa di giudizio risulti sproporzionata, ovvero troppo elevata, rispetto al reato compiuto e alla pena per questo previsto. Altri motivi di cessazione della custodia cautelare sono l’assoluzione dell’imputato nel processo e la mancata instaurazione del processo, che avviene quando il PM, anziché rinviare a giudizio, termina le indagini preliminari con l’archiviazione.

Il § 121 stabilisce il termine massimo di durata della custodia cautelare, che è di sei mesi. Tuttavia, la corte d’appello della circoscrizione in cui è stato emesso il mandato d’arresto può prorogare la durata della custodia oltre i sei mesi. Ciò avviene quando lo svolgimento del processo risulti particolarmente complesso o vi sia un altro importante motivo che si oppone all’emanazione della sentenza, e che quindi voti a favore della prosecuzione della detenzione.

Diritto di visita

L’indagato o l’imputato che si trova in carcere sottoposto a custodia cautelare, alla parità dei detenuti per l’esecuzione di una condanna, ha il diritto di ricevere visite. Tuttavia tale diritto non è illimitato, in quanto ci sono delle condizioni e delle misure da rispettare per poterlo esercitare. La visita è infatti consentita soltanto con un apposito permesso; per ottenerlo è necessario presentare al tribunale la richiesta: questa può essere rivolta ad ottenere il permesso per una visita singola o un permesso permanente. La concezione del permesso è legata alla sussistenza di determinate condizioni. Il detenuto può ricorrere contro il rigetto.

In linea di principio, i permessi di visita del detenuto in custodia cautelare sono concessi ai congiunti e ai familiari dell’interessato. Nel caso tuttavia in cui la visita possa risultare pregiudizievole per l’ordinata prosecuzione delle indagini, il giudice non acconsentirà alla richiesta.

L’avvocato penalista e la custodia cautelare

La difesa dell’avvocato non inizia con l’avvio del processo principale; sono infatti numerosissime le attività difensive che egli può svolgere già a partire dalla fase delle indagini preliminari. Nel caso dell’emissione del mandato d’arresto da parte del giudice competente, la normativa europea assicura all’interessato dalla misura la facoltà di nominare un avvocato che possa garantire la tutela dei diritti dell’interessato. È importante già in questa fase fornire l’incarico ad un avvocato specializzato nel diritto penale, il quale possa quindi comunicare con le autorità e valutare, nel caso specifico, l’eventualità e il momento giusto per chiedere una riesamina del mandato d’arresto. Quest’ultima rappresenta tra l’altro un’attività delicata nella quale è necessario essere cauti, poiché un eventuale rigetto della richiesta di riesame priva l’interessato e il suo difensore della possibilità di proporre un altro ricorso per i tre mesi successivi.

I nostri avvocati mettono a Sua disposizione la propria esperienza nella difesa di detenuti sottoposti anche a custodia cautelare e la propria expertise in tema di difesa nel processo penale.

Contattate l’avvocato tedesco che parla la Vs. lingua

Se siete in Germania sotto inchiesta da parte di una Procura di Stato tedesca o se avete domande sul diritto penale tedesco, potete contattare qui un avvocato esperto tedesco nella difesa penale. I nostri avvocati mettono a Vs. disposizione la propria esperienza nella difesa in procedimenti penali in Germania per fornirVi un’assistenza legale a 360 gradi. Vi assistiamo e consultiamo in lingua italiana!