
Cronologia del processo di Stutthof a Itzehoe
Processo di Stutthof – cronologia degli eventi
La donna di 97 anni è accusata di concorso nel reato di omicidio per oltre 11.000 casi. Aveva lavorato come dattilografa nel campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica, dal 1943 al 1945. La segretaria dell’ufficio del comandante sarebbe stata a conoscenza degli eventi del campo. La signora Irmgard F. si era trasferita nella Regione dello Schleswig-Holstein dopo la fine della guerra e lì ha continuato a lavorare come dattilografa. La pensionata vive in una casa di riposo nel distretto di Pinneberg. A causa del grande interesse suscitato dal processo, il Tribunale di Itzehoe ha spostato l’udienza in città, in una sala appartenente a una società di logistica.
5 febbraio 2021: il pubblico ministero incrimina l’ex segretaria del campo di concentramento
Le autorità accusano la 95enne di complicità in omicidio per oltre 10.000 casi. Era una dattilografa del campo di concentramento di Stutthof. Essendo segretaria e dattilografa del comandante del campo di concentramento vicino a Danzica, la signora F. avrebbe favorito gli omicidi avvenuti tra il giugno 1943 e l’aprile 1945. Secondo un portavoce dell’ufficio del pubblico ministero, la donna avrebbe „assistito i responsabili del campo nell’uccisione sistematica di prigionieri ebrei, partigiani polacchi e prigionieri di guerra russi sovietici“. La procura l’accusa anche di concorso in tentato omicidio in altri casi. Si tratta di prigionieri del campo di concentramento che sono sopravvissuti al campo.
28 aprile 2021: controversia sulla perizia
Secondo le informazioni della NDR (la società radiotelevisiva del Nord della Germania), davanti al Tribunale di Itzehoe c’è una controversia nel procedimento contro l’ex segretaria del campo di concentramento di Stutthof. Si tratta di una perizia medica sull’idoneità dell’imputata a sostenere il processo. Una portavoce del tribunale ha confermato alla NDR che il Tribunale ha ricevuto la relazione medica dall’ufficiale sanitario pubblico. La sezione penale sta valutando se la perizia sia sufficiente o se sia necessario consultare altri esperti.
17 giugno 2021: apertura del Giudizio
La 3a Sezione del Tribunale minorila di Itzehoe apre il Giudizio. Il caso viene discusso davanti alla Sezione minorile poiché al momento del reato l’ imputata aveva 18 e 19 anni, era quindi adolescente ai sensi della legge sui tribunali per i minori. L’udienza dibattimentale inizia il 30 settembre 2021.
30 settembre 2021: dopo l’evasione, custodia cautelare per l’ex segretaria del campo di concentramento
Il processo contro la presunta responsabile nazista, presso il Tribunale di Itzehoe, inizia ma senza l’imputata. La donna scompare in taxi dalla sua casa di cura a Quickborn. Nel primo pomeriggio, la portavoce del tribunale Frederike Milhoffer riferisce che l’imputata è stata ritrovata. Gli agenti di polizia hanno prelevato l’ormai 96enne sulla Langenhorner Chaussee di Amburgo. La pensionata viene portata al Tribunale di Itzehoe in un veicolo civile. In serata, il tribunale annuncia che l’imputata dovrà essere sottoposta a custodia cautelare.
5 ottobre 2021: Irmgard F. rilasciata da custodia cautelare
Secondo una portavoce del Tribunale di Itzehoe, l’imputata ha presentato ricorso contro la sua detenzione. È stata quindi portata di nuovo davanti al tribunale. La terza Sezione del tribunale minorile di Itzehoe esamina il ricorso per poi sospendere il mandato di arresto. Di conseguenza, l’ex segretaria del campo di concentramento verrà rilasciata fino all’inizio del processo previsto per il 19 ottobre.
19 ottobre 2021: l’imputata rimane in silenzio
L’atto d’accusa viene letto davanti al Tribunale di Itzehoe. Il pubblico ministero descrive le condizioni del campo di Stutthof nel periodo compreso tra il giugno del 1943 e l’aprile del 1945: si parla, tra l’altro, di colpi al collo, gasazioni e marce della morte dei prigionieri. La 96enne non ha rilasciato alcuna deposizione. In una dichiarazione, tuttavia, i suoi avvocati hanno messo in dubbio che l’imputata fosse complice di omicidio. Per farlo, l’allora segretaria avrebbe dovuto sapere molto di più ed essere più attivamente coinvolta negli omicidi. Il l’udienza si conclude dopo due ore.
26 ottobre 2021: l’avvocato della parte lesa critica aspramente il tribunale
Nel secondo giorno del processo, diversi avvocati della parte lesa hanno mosso gravi accuse alla corte. L’avvocato Onur Özata, che rappresenta tre sopravvissuti al campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica, voleva fare una dichiarazione di apertura, che la corte ha respinto. Özata ha poi accusato il presidente del tribunale, Dominik Groß, di voler „mettere a tacere“ la parte lesa. L’avvocato della parte lesa, Christoph Rückel, si è appellato alla corte affinché si concentri sulla cooperazione invece che sullo scontro. Non dovrebbe bloccare le voci delle vittime. Groß risponde che ovviamente è prevista l’audizione dei testimoni. Tuttavia, la programmazione a lungo termine in questi procedimenti è difficile.
9 novembre 2021: la parte lesa vuole portare avanti le dichiarazioni dei testimoni
Mentre uno storico spiega il ruolo delle donne come stenodattilografe nei campi di concentramento, la parte lesa presenta un’istanza. L’obiettivo è fare in modo che il perito interrompa la sua deposizione per consentire ai testimoni di essere ascoltati. Tutti loro sarebbero già molto anziani e non si sa per quanto tempo potrebbero ancora testimoniare. Secondo la richiesta, sarebbe compito del tribunale assicurare queste dichiarazioni per il futuro. Il giudice non si è ancora pronunciato su questa richiesta.
16 novembre 2021: nessun utilizzo delle dichiarazioni precedenti
L’avvocato difensore dell’imputata 96enne, respinge l’uso di dichiarazioni di precedenti processi nazisti riguardanti Stutthof. La donna aveva deposto come testimone in diversi altri processi penali. Ne viene escluso l’utilizzo per motivi formali. Irmgard F. era già stata ascoltata come testimone nel 1954 prima del processo contro il comandante del campo di concentramento Paul Werner Hoppe. Aveva reso ulteriori dichiarazioni testimoniali nel 1964, nel 1966 e nel 1982. Il tribunale proseguirà con l’audizione di uno storico.
23 novembre 2021: lo storico descrive la struttura di comando del campo di concentramento
L’esperto spiega come funzionavano all’epoca le strutture di comando e l’amministrazione del campo di concentramento. La corte deve farsi un’idea su se e quanto l’imputata, ormai 96enne, fosse a conoscenza degli eventi e dei fatti accaduti. Stefan Lode, l’avvocato della parte lesa, è certo che l’allora diciassettenne doveva aver capito molto. „È stato già molto interessante oggi capire che molte cose siano passate per la sua scrivania. Era seduta direttamente tra il comandante e l’ausiliare. In altre parole, era il centro di controllo del campo di concentramento“, afferma Lode. La difesa, invece, ritiene che non sia stato ancora possibile dimostrare che l’imputata abbia maneggiato, prodotto o distribuito un solo documento.
7 dicembre 2021: un sopravvissuto racconta la deportazione e la sofferenza
Il sopravvissuto Josef Salomonovic viene ascoltato come testimone. La sua testimonianza non è facile per lui. Quando aveva sei anni, Salomonovic fu internato con la sua famiglia nel campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica. Ha esitato a lungo a testimoniare in tribunale. „Non è piacevole parlarne“, dice l’83enne. È arrivato in tribunale da Vienna, accompagnato dalla moglie. Lì parla della deportazione e delle sofferenze della sua famiglia. Salomonovic, da Praga, fu inviato prima ad Auschwitz e poi a Stutthof, insieme alla madre, al padre e al fratello maggiore di tre anni. Suo padre fu ucciso a Stutthof nel settembre del 1944 con un’iniezione di fenolo al cuore.
14 dicembre 2021: una sopravvissuta descrive il suo calvario in collegamento video
Asia Shindelman, nata in Lituania nel 1928, dopo l’occupazione tedesca del Paese baltico, nel 1941 fu dapprima trasferita in un ghetto con i suoi genitori, per essere poi deportata, tre anni dopo, nel campo di concentramento vicino a Danzica. La 93enne vive ora negli Stati Uniti e descrive, tramite collegamento video, come le guardie delle SS accolsero lei, i suoi genitori, uno zio e sua nonna con fruste e cani. Gli uomini delle SS erano autorizzati a fare qualsiasi cosa, dice la donna con l’aiuto di un interprete. „I tedeschi potevano anche picchiarci a morte“. Dopo un mese fu spostata in un campo satellite dove, insieme ad altre donne ebree, doveva scavare trincee per la difesa militare. All’inizio di questa giornata processuale, la difesa ha criticato quelli che considera i resoconti incompleti forniti dallo storico Hördler nelle tre giornate del processo.
18 gennaio 2022: le istanze vengono rigettate
Il primo giorno del processo del 2022, il tribunale di Itzehoe decide sulle due istanze della difesa. Secondo una portavoce del tribunale, queste includono l’utilizzo delle dichiarazioni rilasciate da Irmgard F. in un processo del 2017. Durante l’interrogatorio del pubblico ministero di Itzehoe, Irmgard F., come stabilito, era stata informata che aveva il diritto di rimanere in silenzio in quanto imputata. Il tribunale decide inoltre di non includere nella trascrizione del processo una critica della difesa nei confronti del rapporto presentato dal perito storico Stefan Hördler.
25 gennaio 2022: una sopravvissuta racconta la marcia della morte
Asia Shindelman, che vive negli Stati Uniti, durante il processo descrive le sue esperienze durante la cosiddetta marcia della morte dal campo di Stutthof, vicino a Danzica. La testimone di 93 anni, è collegata al processo in video streaming e racconta come, all’epoca quindicenne, lei e sua madre, da lavoratrici forzate, dovettero aiutare a scavare trincee e a costruire trappole per carri armati durante gli ultimi mesi di guerra, caratterizzati da un clima particolarmente rigido.
2 febbraio 2022: uno storico riferisce delle visite delle SS all’imputata
Dopo il 1945 l’imputata ricevette nel suo appartamento di Schleswig uomini delle SS di alto grado. Lo storico Stefan Hördler menziona Paul Werner Hoppe, il comandante del campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica, e Arno Chemnitz, l’ex Rapportführer delle SS (nota del traduttore: colui che riferiva quotidianamente il numero di prigionieri, gestiva l’ufficio di registrazione dei prigionieri, organizzava i capi blocco e applicava le punizioni del campo). L’avvocato difensore dell’imputata, Wolf Molkentin, ha confermato che il marito della sua cliente aveva menzionato la visita di Hoppe in una dichiarazione testimoniale. Il comandante si era nascosto dopo la guerra, ma fu processato negli anni Cinquanta. Chemnitz, che secondo Hördler uccise numerosi prigionieri nei campi di concentramento di Buchenwald e Stutthof, rimase nascosto.
8 febbraio 2022: il funzionario dell’Ufficio di Stato di investigazione criminale e il pubblico ministero riferiscono su precedente interrogatorio
I testimoni avevano interrogato Irmgard F. cinque anni fa nella sua stanza in una casa di riposo di Quickborn e le avevano spiegato perché era indagata. La donna aveva reagito in modo emotivo e scontroso, ha riferito il pubblico ministero al tribunale di Itzehoe. Ha descritto quanto fosse ridicolo il fatto di essere indagata dopo così tanto tempo. Le dichiarazioni dei testimoni sono importanti per il tribunale poiché finora durante il procedimento l’imputata era rimasta in silenzio. Non è ancora stato deciso se le dichiarazioni potranno essere utilizzate. La difesa ha presentato un’obiezione al riguardo.
15 febbraio 2022: un sopravvissuto descrive le atrocità subite
Abraham Koryski all’epoca aveva solo 16 anni. Trascorse quattro mesi nel campo di concentramento di Stutthof, dal settembre del 1944 alla fine di gennaio del 1945. L’ormai 94enne si è collegato in video da Israele e ha descritto le sue esperienze. Koryski racconta di aver dovuto raccogliere ossa umane calde nel crematorio, di come le guardie abbiano aizzato un cane contro i prigionieri e di essere stato circondato da cadaveri ogni giorno. Fin dall’inizio sono state inflitte percosse e più volte ha assistito a esecuzioni. Secondo lui, tutti i presenti sul posto erano a conoscenza delle azioni e vi avevano assistito. Dalla baracca in cui era alloggiato Koryski si poteva vedere anche l’ufficio del comandante, ovvero il luogo di lavoro dell’accusata.
22 febbraio 2022: un sopravvissuto riferisce di fame e pidocchi
Towa-Magda Rosenbaum, israeliana di 97 anni, rilascia la sua testimonianza in collegamento video. Fu imprigionata a Stutthof nel 1944 insieme a sua sorella. La signora Rosenbaum racconta di una fame estrema, dei pidocchi come piaga e di percosse da parte delle guardie quando cercava di uscire dalla baracca. Solo circa 900 donne erano ancora vive quando furono liberate nel gennaio del 1945, molte delle quali morirono di malattia poco dopo, dice la parte lesa, originaria dell’Ungheria. L’imputata Irmgard F. segue la testimonianza attraverso monitor e cuffie senza mostrare alcuna emozione.
1° marzo 2022: sugli omicidi nelle camere a gas “se ne parlava nell’ufficio del comandante“
Il perito storico Stefan Hördler legge numerose testimonianze sulle uccisioni di massa a Stutthof, tra cui quella di un SS che sposò l’imputata dopo la guerra. Il marito di Irmgard F. aveva pertanto testimoniato nel 1954: „Nel campo di Stutthof le persone venivano gassate. Lo staff del comandante ne parlava“. Secondo il perito Hördler, un altro membro dello staff delle SS testimoniò nel 1974 di aver assistito a sei casi in cui uomini e donne venivano costretti a salire su piccole carrozze ferroviarie. Le porte venivano poi chiuse. Solo in seguito venne a sapere che si trattava di gassificazioni.
26 aprile 2022: controversia sul perito storico nella prima udienza dopo una lunga pausa
Dopo una pausa di quasi due mesi, il processo riprende. Secondo il tribunale, l’imputata Irmgard F. è stata malata diverse settimane. In tribunale, lo storico Stefan Hördler si avvale delle dichiarazioni rilasciate dagli uomini delle SS e impiegati civili dopo la guerra, per dimostrare che nel campo la conoscenza dei crimini era diffusa tra il personale. L’avvocato della difesa Wolf Molkentin accusa lo storico di parzialità. Le esecuzioni e le impiccagioni di Stutthof sono state messe indebitamente in risalto nella presentazione orale di Hördler: „I crimini principali sono terribili e non si possono negare“, ha sottolineato Molkentin. Tuttavia, non erano l’oggetto dell’accusa. L’avvocato difensore si riferiva all’accusa di favoreggiamento, che è il fulcro dei capi d’imputazione contro Irmgard F.
16 e 17 maggio 2022: l’imputata sarebbe stata a conoscenza delle deportazioni
Uno storico riferisce che la signora Irmgard F., in qualità di segretaria del comandante del campo, in base alle sue mansioni non si limitava solo a battere a macchina ciò che le veniva dettato. Doveva anche scrivere relazioni e lettere in modo indipendente. Inoltre, la perizia afferma che, contrariamente a quanto sostiene, sulla sua scrivania non passavano solo ordini e fatture. A titolo di esempio, l’esperta presenta lettere relative al trasporto di prigionieri. Una di queste riguardava la deportazione di quasi 2.000 prigionieri ebrei ad Auschwitz.
31 maggio 2022: l’ex investigatore della LKA (Ufficio di Stato per l’investigazione criminale) riferisce su un caso simile
Nel processo contro un ex segretaria del campo di concentramento di Stutthof, un investigatore penale in pensione ha testimoniato martedì presso il tribunale di Itzehoe. Alcuni anni fa, lui stesso aveva indagato su una donna che tra il 1943 e il 1945 aveva lavorato nel campo di concentramento di Stutthof con l’attuale imputata, la signora Irmgard F. Anche lei come dattilografa, ma in un altro reparto. Forse era a conoscenza dei crimini, ma non c’erano prove. Il procedimento, all’epoca, è stato quindi archiviato. L’avvocato difensore dell’imputata Irmgard F. ha dichiarato di ritenere il suo caso simile a quello appena citato.
7 giugno 2022: l’ex guardia del campo di concentramento non conosce l’imputata
L’ex guardia del campo di concentramento di Stutthof, Bruno Dey, sottolinea al tribunale di Itzehoe di non aver avuto alcun contatto con l’ufficio del comandante del campo di concentramento. „Non sapevo nemmeno che ci fossero impiegati civili“, afferma il testimone 95enne.
14 giugno 2022: testimonianza di un sopravvissuto al campo di concentramento
Una sopravvissuta al campo di concentramento di Stutthof riferisce al tribunale di Itzehoe sul periodo trascorso lì. „Sono stata picchiata, presa a calci, sputata“, racconta in collegamento video la signora Halina Strnad, che vive a Melbourne, in Australia. Mentre giaceva a terra fu presa a calci dal comandante del campo, causandole la rottura del cranio e delle costole. Dopo la guerra dovette subire due operazioni, racconta la 95enne, che nel settembre del 1944 era stata deportata da Auschwitz al campo vicino a Danzica. All’inizio del 1945, quasi tutte le prigioniere della sua baracca si ammalarono di tifo, compresa lei, spiega la Strnad. Sua madre è morta tra le sue braccia. I molti morti venivano bruciati in una fossa, come le era stato detto dai compagni di prigionia. Nel campo c’era una puzza costante. „Non riesco a immaginare come sia stato possibile non accorgersi di ciò che stava accadendo, dato che c’era un costante fetore di cadaveri bruciati“, ha detto la signora Strnad, secondo quanto riportato da una traduttrice.
28 giugno 2022: la testimonianza di un altro sopravvissuto
Il signor Marek Dunin-Wasowicz, di 96 anni, si è collegato in video con il tribunale di Itzehoe da Varsavia. Dunin-Wasowicz racconta che fu deportato nel campo di concentramento di Stutthof insieme al fratello nel maggio del 1944, e che lui e la sua famiglia erano stati precedentemente attivi nella resistenza polacca contro gli occupanti tedeschi. Parla della „malattia dell’indifferenza“ tra i prigionieri completamente affamati. A volte, quando all’ora di pranzo tornavano dal lavoro, nel campo vicino a Danzica, c’era una forca ad attenderli. „Nessuno pensava che qualcuno stesse per essere impiccato”, ma piuttosto: “Ora non avremo più niente da mangiare“, spiega il 96enne, secondo le parole dell’interprete. Dunin-Wasowicz ha poi affermato di sapere, a causa del periodo trascorso nel campo di concentramento, cosa fossero la paura e la fame. Riferisce inoltre che il campo puzzasse continuamente di cadaveri bruciati, soprattutto quando non c’era più spazio nei forni crematori. Gli assassinati e i deceduti venivano poi bruciati sul rogo.
23 agosto 2022: l’ex guardia del campo di concentramento testimonia nuovamente
Bruno Dey, che all’età di 17 anni era impiegato come guardia nel campo di concentramento di Stutthof, testimonia nuovamente davanti alla corte. La parte lesa ha interrogato il 95enne per un’ora. Tra le altre cose, voleva sapere se vedeva l’ufficio del comandante dalla sua torre di guardia. Dey dice di non saperlo più e, come per molte altre domande, mantiene il riserbo. Tuttavia, afferma che nel campo sono state commesse delle ingiustizie. Lui stesso fu presente all’esecuzione di tre uomini. Un avvocato della parte civile dice alla NDR Schleswig-Holstein: „Se Bruno Dey ha visto che nel campo era stata commessa un’ingiustizia, allora anche l’imputata deve averla vista“. Irmgard F. continua a tacere sulle accuse.
6 settembre 2022: deposizione dell’ultimo testimone della parte lesa
Chaim Golani, 92 anni, israeliano, viene interrogato come ultimo testimone della parte lesa. Secondo il suo avvocato, egli fu deportato nel campo di concentramento di Danzica nel 1944. Il sig. Golani affermò inizialmente che l’imputata „osservava tutto, ci malediceva e ci umiliava“. Affermò inoltre che Irmgard F. accompagnava il comandante nel campo e spesso indossava l’uniforme e gli stivali delle SS. „Avevamo paura di questa donna“, ha detto Golani. In seguito, però, interrogato dal giudice, il testimone sostenne di non aver mai visto l’imputata né di averle parlato.
13 settembre 2022: l`esperto storico: „L’imputata se ne sarebbe potuta andare”.
L’esperto storico Stefan Hördler testimonia di nuovo. Questa volta la domanda è se l’imputata avrebbe potuto dimettersi. Secondo lo storico, ciò sarebbe stato possibile. Secondo lui, la sua decisione di lavorare nel campo era libera. L’esperto ha anche spiegato che l’ufficio del comandante era il „centro di smistamento“ di tutti gli ordini, compresi quelli per il gas Zyklon B. Questo dimostrerebbe che l’imputata doveva essere al corrente di tutto. Il giudice ha anche annunciato che l’ex campo di concentramento di Stutthof sarà visitato dai partecipanti al processo.
27 settembre 2022: un’avvocata asserisce che l’accusa avrebbe potuto essere presentata anzitempo
Un’ avvocata che ha indagato sulla struttura del campo di Stutthof tra il 2014 e il 2016 ha dichiarato che la signora Irmgard F. e molte altre persone, avrebbero potuto essere accusate molto tempo prima. Il fatto che l’imputata venga processata solo ora è un fallimento legale, politico e sociale. È stato inoltre deciso di effettuare una visita in loco a Stutthof. Il 4 novembre, due giudici e uno storico visiteranno il sito e condurranno delle ricerche.
8 novembre 2022: il tribunale presenta il rapporto sul luogo
Per la prima volta nella storia, le persone coinvolte in un processo si sono recate nel campo di concentramento polacco di Stutthof, per vedere come era allestito il campo e cosa avrebbe potuto vedere esattamente Irmgard F. dal suo posto di lavoro. Nonostante le obiezioni della difesa, il rapporto viene letto davanti alla Sezione Penale. Un avvocato della parte lesa ha spiegato che l’imputata, in qualità di segretaria, si muoveva liberamente nell’edificio principale e portava, per fare un esempio, i fascicoli all’archivio – luogo dal quale, il crematorio e le camere a gas erano chiaramente visibili. L’avvocato difensore dell’ex dattilografa 97enne ha presentato un’istanza contro tale rapporto. Non vuole che questo abbia un ruolo nella sentenza. Ritiene che la visita al campo sia un mezzo sbagliato per raccogliere prove, soprattutto perché non era presente l’intera corte e il pubblico ne era escluso.
15 novembre 2022: proposta di applicazione del diritto penale minorile
Il servizio sociale per i procedimenti contro i minori propone di applicare il diritto penale minorile. Il motivo è che l’imputata aveva solo 18 anni all’inizio dei reati di cui è accusata. Il pedagogo sociale Josef Lux non esclude che nella società dell’epoca vi fossero ritardi nello sviluppo della donna. Lo ha spiegato al tribunale di Itzehoe. Tuttavia, il fatto che la donna, ora 97enne, si sia rifiutata di avere un colloquio personale con lui ha fatto sì che i tentativi di contatto fallissero.
21 novembre 2022: istanza di ricusazione contro lo storico
L’avvocato difensore dell’imputata presenta un’istanza di ricusazione contro lo storico Stefan Hördler. Tra l’altro giustifica l’istanza sostenendo che Hördler abbia agito in una duplice funzione di esperto e investigatore. Inoltre, aveva suscitato nella Procura aspettative sul risultato della sua perizia, che in seguito si sono rivelate insostenibili. Il Pubblico Ministero e l’avvocato della parte lesa hanno respinto la domanda in quanto infondata. Il presidente della Sezione penale annuncia che una decisione sulla richiesta di ricusazione comunicata in una data successiva. Inoltre il tribunale penale respinge altre due mozioni che riguardano il ruolo di Hördler durante un’ispezione visiva dell’ex campo di concentramento. All’inizio di novembre lo storico aveva accompagnato due giudici in visita al sito commemorativo polacco. La difesa mette in dubbio l’imparzialità dell’esperto, mentre gli avvocati della parte lesa vogliono dissipare tali dubbi convocando nuovamente il testimone.
22 novembre 2022: il pubblico ministero chiede la libertà vigilata per due anni
Il pubblico ministero chiede una pena minorile di due anni di libertà vigilata. L’imputata 97enne, lavorando nell’amministrazione del campo, ha favorito l’omicidio crudele e infido di oltre 10.000 persone. Poiché all’epoca aveva tra i 18 e i 19 anni, verrà applicato il diritto penale minorile. Il procuratore Maxi Wantzen descrive il processo come un processo „di straordinaria importanza storica – forse uno degli ultimi processi di questo tipo“. Il processo proseguirà il 29 novembre con le arringhe della parte lesa.
29 novembre 2022: arringhe della parte lesa
Gli avvocati della parte lesa pronunciano le loro arringhe. Tra le altre cose, esortano l’imputata a pronunciarsi sulle accuse. I sopravvissuti e i parenti hanno diritto a delle risposte. A oggi Irmgard F. non ha ancora rilasciato dichiarazioni durante il processo.
5 dicembre 2022: ulteriori arringhe della parte lesa
Prendono parola gli altri avvocati delle vittime e dei sopravvissuti. Si appellano affinché l’imputata venga dichiarata colpevole e le venga inflitta una condanna adeguata. Uno tra questi chiede una pena detentiva senza condizionale.
6 dicembre 2022: arringa della difesa
Una volta pronunciate le arringhe da parte della Procura e della parte lesa segue ora l’arringa della difesa. L’avvocato difensore, Wolf Molkentin, spiega che l’audizione delle prove nel procedimento davanti al tribunale di Itzehoe, che dura da oltre 14 mesi, ha prodotto poche prove concrete. L’imputata dovrebbe quindi essere assolta. La stessa imputata ha parlato per la prima volta dall’inizio del processo: „Mi dispiace per tutto quello che è successo. Mi dispiace di essere stata a Stutthof in quel momento. È tutto quello che posso dire“.
20 dicembre 2022: Annuncio del verdetto
Dopo un dibattimento di 40 giorni, il tribunale di Itzehoe condanna l’ex impiegata civile delle SS, oggi novantottenne, a una pena giovanile di due anni con sospensione condizionale, per complicità nell’omicidio di 10.505 persone e tentato omicidio in cinque casi.
Secondo le conclusioni del tribunale, l’imputata, che all’epoca dei fatti aveva 18 e 19 anni, lavorò come stenotipista presso il comando del campo di concentramento di Stutthof, gestito dalle SS, dal 1 giugno 1943 al 1 aprile 1945. Il tribunale è giunto alla convinzione che l’imputata, svolgendo compiti amministrativi presso il comando, abbia intenzionalmente supportato i principali autori nell’uccidere prigionieri attraverso gasazioni, creazione di condizioni di vita ostili nel campo, trasporti al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e marce della morte. Il suo lavoro era necessario per l’organizzazione del campo e l’esecuzione delle crudeli e sistematiche uccisioni.
Il tribunale ha applicato il diritto penale minorile, poiché l’imputata era una giovane adulta ai sensi del § 1 comma 2 JGG al momento dei fatti e presentava ritardi maturativi ai sensi del § 105 comma 1 n. 1 JGG.
Ricorso in Cassazione
La difesa dell’imputata ha presentato ricorso in Cassazione in tempo contro la sentenza del Tribunale di Itzehoe. Il ricorso è stato successivamente motivato dopo la notifica della sentenza contestata, completa di motivi scritti. La difesa ha sollevato una dettagliata impugnazione sostanziale, sostenendo che alcune questioni giuridiche generali non sono state chiarite. In particolare, la difesa sostiene che il tribunale ha erroneamente ritenuto che il caso rientri nella recente giurisprudenza sui crimini nazisti. Un punto centrale della discussione è il caso della presunta complicità „psicologica“.
Il Procuratore Generale ha richiesto di fissare una data per l’udienza dinanzi alla Cassazione, poiché il ricorso dell’imputata solleva questioni fondamentali sulla punibilità per complicità nell’omicidio attraverso l’esercizio delle funzioni in un campo di concentramento che non era esclusivamente un „campo di sterminio“, questioni su cui la Corte di Cassazione non si è ancora pronunciata in questo specifico caso.
La quinta sezione penale della Corte di Cassazione deciderà mercoledì 31 luglio 2024 a Lipsia se accogliere o rigettare il ricorso contro la condanna dell’ex segretaria del campo di concentramento di Stutthof, Irmgard F., oggi novantanovenne. La Corte di Cassazione stabilirà i requisiti per una partecipazione intenzionale attraverso cosiddette azioni neutrali. Un processo che potrebbe essere l’ultimo riguardante i crimini nazisti a entrare nei libri di storia.
L’avvocato Salvatore Barba dello Studio legale Barba & Partner Rechtsanwälte PartGmbB di Monaco di Baviera ha partecipato per una parte lesa insieme all’avvocato Roland Krause di Berlino al processo di Stutthof dinanzi al Tribunale di Itzehoe e sarà presente a Lipsia nel dibattimento dinanzi alla 5. sezione della Corte di Cassazione. Per ulteriori informazioni si prega di contattarci qui.