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Processo di Stutthof al Tribunale di Amburgo

Possibile ultimo processo di Stutthof

“Il prosieguo di questo processo riguarda anche e soprattutto i diritti umani delle vittime. Dopo anni in cui la giustizia tedesca non ha potuto punire i responsabili, adesso ha la possibilità, forse l’ultima, di difendere i diritti umani. Questa possibilità deve essere, quindi, assolutamente sfruttata al meglio. Il processo penale è in primis un modo per commemorare le vittime e dare supporto ai loro parenti. Con questo processo vogliamo anche commemorare le innumerevoli vittime che hanno subito persecuzioni non solo a causa del nazionalsocialismo, ma anche per fare parte di una minoranza, in tutto il mondo fino ad oggi; persecuzioni che hanno causato milioni di vittime innocenti” afferma l’Avvocato Dr. Christoph Rückel.

Stutthof, una città vicino Danzig, in Polonia, è stata parte di una brutale macchina di sterminio. Migliaia di uomini vi hanno trovato la morte. Dal momento della liberazione sono trascorsi vari decenni, eppure nel mese di Aprile 2019 il Pubblico Ministero di Amburgo ha sollevato dinanzi al Tribunale penale per i minori un’accusa nei confronti di una guardia del campo di concentramento di Stutthof per concorso in omicidio. L’apertura del processo dipende dalla esistenza o meno della capacità processuale dell’imputato, che nel frattempo ha compiuto 92 anni. Fino a questo momento il Tribunale di Amburgo non aveva ancora pronunciato alcuna decisione. Ci sarebbe, quindi, adesso l’ultima possibilità per le vittime di avere giustizia. C’è da specificare che in Germania il reato di omicidio doloso non si prescrive mai. Tuttavia, fino al 2016 la giurisprudenza tedesca ha sempre affermato che le guardie dei campi di concentramento non possano essere accusate di concorso in omicidio per la loro attività di sorveglianza. Dopo decenni tale orientamento è stato modificato dalla Corte di Cassazione federale tedesca nel caso Gröning. “Chi presta servizio ad Auschwitz si rende colpevole”. Dunque, anche quando non sia provato che una guardia abbia commesso personalmente un omicidio, è sufficiente, secondo la Corte di Cassazione, che la guardia abbia prestato la propria attività di sorveglianza, rendendo possibile in questo modo l’uccisione delle persone detenute. Vista la modifica dell’orientamento giurisprudenziale tedesco, i Pubblici Ministeri sono adesso obbligati per legge a dichiarare aperte le indagini preliminari nei confronti di quelle guardie che sono ancora in vita. Dunque, il capitolo Olocausto si è aperto di nuovo. Sulla base di questo background appare anche logico che dopo così tanto tempo si possa sollevare un’accusa penale nei confronti di un novantenne. Si tratta di un obbligo che si basa sul corretto funzionamento della giustizia, del tutto indipendente dalla domanda sul se si possa giungere ad una sentenza finale e sul se questa sentenza possa essere poi eseguita.

Lo studio legale Rückel & Collegen rappresenta in giudizio le vittime del campo di concentramento di Stutthof e/o i loro parenti. Va, inoltre, sottolineato che ulteriori vittime e/o i loro parenti possono ancora costituirsi parte civile nel suddetto processo. “In ogni caso, i costi della controversia sono interamente supportati dallo Stato tedesco affinché le vittime possano effettivamente avere giustizia senza la necessità di affrontare alcuna spesa giudiziaria,” conferma l’Avvocato Salvatore Barba, Avvocato presso lo studio legale Rückel & Collegen, Monaco di Baviera, Germania.

Per ulteriori informazioni sul Campo di Concentramento di Stutthof: Wikipedia – Stutthof