In Germania, la custodia cautelare viene disposta con maggiore frequenza rispetto all’Italia, in particolare nei confronti di stranieri senza residenza stabile nel territorio tedesco.
Ciò dipende anche dal fatto che, una volta avviato il processo, la legge tedesca prevede che tra un’udienza e l’altra non possano trascorrere più di tre settimane: la presenza costante dell’imputato è quindi essenziale per garantire la continuità del procedimento.
Cos’è, quando può essere disposta e perché serve un avvocato esperto sin dalle indagini
Cos’è la custodia cautelare
La custodia cautelare (in tedesco Untersuchungshaft) è una misura di sicurezza personale che può essere disposta nel corso delle indagini preliminari (Ermittlungsverfahren) di un procedimento penale. Serve a garantire che il processo possa svolgersi in modo ordinato e senza interferenze da parte dell’indagato.
Può essere ordinata solo se esistono:
- gravi indizi di colpevolezza (dringender Tatverdacht), e
- almeno uno dei presupposti di pericolo previsti dal § 112 del Codice di procedura penale tedesco (Strafprozessordnung – StPO):
- pericolo di fuga (Fluchtgefahr),
- pericolo di inquinamento delle prove (Verdunkelungsgefahr),
- recidiva (Wiederholungsgefahr), oppure
- fuga già avvenuta.
In sostanza, la custodia cautelare consiste in una detenzione temporanea dell’indagato prima della sentenza, al solo scopo di tutelare il regolare svolgimento del procedimento penale. Non va quindi confusa con la detenzione a seguito di condanna, poiché non rappresenta ancora una pena.
Quando può essere disposta la custodia cautelare
Il giudice delle indagini preliminari (Ermittlungsrichter) può emettere un mandato d’arresto (Haftbefehl) che dispone la custodia cautelare solo in presenza di condizioni cumulative:
- Gravi indizi di colpevolezza;
- Rischio concreto di fuga, recidiva o compromissione delle prove;
- Necessità di garantire la prosecuzione dell’indagine o la sicurezza pubblica.
Il provvedimento può essere richiesto dalla Procura tedesca (Staatsanwaltschaft). L’indagato viene poi portato davanti al giudice per la convalida dell’arresto, momento in cui deve già essere assistito da un avvocato difensore.
Differenza tra custodia cautelare e detenzione a seguito di condanna
La custodia cautelare ha natura preventiva e temporanea: non serve a punire, ma a evitare che l’indagato ostacoli il procedimento. La detenzione a seguito di condanna, invece, è una pena definitiva e segue una sentenza passata in giudicato.
In termini pratici:
- la custodia cautelare può durare solo fino al processo o alla sua revoca;
- il tempo trascorso in custodia cautelare viene scomputato dalla pena in caso di condanna.
Durata della custodia cautelare
Secondo il § 120 StPO, il mandato d’arresto deve essere revocato non appena vengano meno i presupposti che lo giustificano. Il giudice deve quindi verificare costantemente se la misura sia ancora necessaria e proporzionata. In base al § 121 StPO, la durata massima della custodia cautelare è di sei mesi. Solo in casi eccezionali, ad esempio nei procedimenti particolarmente complessi, la Corte Suprema d’Appello (Oberlandesgericht) può prorogarla. La proroga è ammessa quando vi sono motivi rilevanti che impediscono la conclusione del processo entro il termine ordinario.
La custodia cautelare deve essere revocata immediatamente se:
- viene disposta l’archiviazione del procedimento,
- l’imputato viene assolto,
- o la detenzione risulta sproporzionata rispetto alla gravità del reato.
Diritto di visita del detenuto in custodia cautelare
L’indagato sottoposto a custodia cautelare ha diritto a ricevere visite da parte dei familiari e del difensore. Tuttavia, tale diritto è soggetto ad autorizzazione e può essere limitato quando esiste il rischio che la visita comprometta le indagini.
La visita deve essere autorizzata dalla procura o dal giudice competente tramite:
- permesso singolo, o
- permesso permanente, se non vi sono rischi per le indagini.
In caso di diniego, il detenuto può presentare ricorso contro la decisione.
La comunicazione con il proprio avvocato difensore, invece, è sempre garantita e tutelata dal diritto di difesa.
Il ruolo dell’avvocato penalista nella custodia cautelare
La difesa dell’avvocato inizia ben prima del processo: già nella fase delle indagini, quando può essere emesso un mandato d’arresto, è fondamentale affidarsi a un difensore penalista esperto.
Un avvocato specializzato può:
- analizzare la legittimità del mandato d’arresto;
- verificare la presenza effettiva dei presupposti di custodia;
- presentare istanza di riesame o di revoca della misura;
- garantire che i diritti del detenuto siano rispettati in carcere;
- preparare una strategia difensiva coordinata con eventuali procedimenti in Germania e in Italia.
👉 La tempestività dell’intervento è cruciale: un’istanza di riesame respinta comporta, infatti, l’impossibilità di presentare una nuova richiesta per i tre mesi successivi.
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